30.11.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑ Η ΕΛΕΝΑ ΚΑΛΙΒΑ




ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Η ELENA CALIVÀ: COSI RUCI

25.11.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΦΡΝΚΟ ΜΠΑΤΤΙΑΤΟ




ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο FRANCO BATTIATO

GESUALDO DA VENOSA

Io, contemporaneo della fine del mondo
non vedo il bagliore,
né il buio che segue,
né lo schianto,
né il piagnisteo
ma la verità
da miliardi di anni
farsi lampo.
Concerto n° 4 in do minore
per archi di Baldassarre Galuppi
(te, piccolo, minutissimo
mazzetto di fiori di campo).
La settima frase di Ornithology,
l'ultima, prima della cadenza e dal da capo
via, il noto balzo da uccello, sull'ultima nota
di Charlie...
(Pensiero causale -
Imperativo categorico -
Ferma distinzione dell'uomo dall'animale
Teorema adiabatico!)
I madrigali di Gesualdo, principe di Venosa,
musicista assassino della sposa -
cosa importa?
Scocca la sua nota,
dolce come rosa.

ΚΑΡΛΟ ΤΖΕΖΟΥΑΛΝΤΟ ΝΤΑ ΒΕΝΟΣΑ



CARLO GESUALDO DA VENOSA: GAGLIARDA

24.11.13

ΤΡΑΓΟΥΔΟΥΝ ΟΙ ΓΚΑΛΑΝΤΙ




ΤΡΑΓΟΥΔΟΥΝ I CALANTI: LA ZITELLA

I CALANTI, ΙΤΑΛΙΚΟ ΤΡΑΓΟΥΔΙ, 
ΤΡΑΓΟΥΔΟΥΝ ΟΙ ΓΚΑΛΑΝΤΙ

ΠΑΙΖΕΙ Ο ΜΑΛΑΝΤΟ



ΠΑΙΖΕΙ Ο MALANDO: LAS FLORISTAS

ΤΡΑΓΟΥΔΟΥΝ ΟΙ ΜΠΡΙΓΚΑΝΤΙ ΝΤΙ ΤΕΡΡΑ ΝΤ' ΟΤΡΑΝΤΟ




ΤΡΑΓΟΥΔΟΥΝ ΟΙ BRIGANTI DI TERRA D'OTRANTO: SANTU PAULU

10.11.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΦΡΑΝΤΣΕΣΚΟ ΓΚΟΥΤΣΙΝΙ




ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο FRANCESCO GUCCINI 


CANZONE DELLE OSTERIE DI FUORI PORTE

Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta,
ma la gente che ci andava a bere fuori o dentro è tutta morta:
qualcuno è andato per età, qualcuno perchè già dottore
e insegue una maturità, si è sposato, fa carriera ed è una morte un po' peggiore
Cadon come foglie o gli ubriachi sulle strade che hanno scelto,
delle rabbie antiche non rimane che una frase o qualche gesto,
non so se scusano il passato per giovinezza o per errore,
non so se ancora desto in loro, se m' incontrano per forza, la curiosità o il timore
Io ora mi alzo tardi tutti i giorni, tiro sempre a far mattino,
le carte poi il caffè della stazione per neutralizzare il vino,
ma non ho scuse da portare, non dico più d'esser poeta,
non ho utopie da realizzare: stare a letto il giorno dopo è forse l'unica mia meta
Si alza sempre lenta come un tempo l'alba magica in collina,
ma non provo più quando la guardo quello che provavo prima.
Ladri e profeti di futuro mi hanno portato via parecchio,
il giorno è sempre un po' più oscuro, sarà forse perchè è storia, sarà forse perchè invecchio
Ma le strade sono piene di una rabbia che ogni giorno urla più forte,
son caduti i fiori e hanno lasciato solo simboli di morte.
Dimmi se son da lapidare se mi nascondo sempre più,
ma ognuno ha la sua pietra pronta e la prima, non negare, me la tireresti tu
Sono più famoso che in quel tempo quando tu mi conoscevi,
non più amici, ho un pubblico che ascolta le canzoni in cui credevi
e forse ridono di me, ma in fondo ho la coscienza pura,
non rider tu se dico questo, ride chi ha nel cuore l'odio e nella mente la paura
Ma non devi credere che questo abbia cambiato la mia vita,
è una cosa piccola di ieri che domani è già finita.
Son sempre qui a vivermi addosso, ho dai miei giorni quanto basta,
ho dalla gloria quel che posso, cioè qualcosa che andrà presto, quasi come i soldi in tasca
Non lo crederesti ho quasi chiuso tutti gli usci all'avventura,
non perchè metterò la testa a posto, ma per noia o per paura.
Non passo notti disperate su quel che ho fatto o quel che ho avuto:
le cose andate sono andate ed ho per unico rimorso le occasioni che ho perduto
Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta,
ma la gente che ci andava a bere fuori o dentro è tutta morta:
qualcuno è andato per formarsi, chi per seguire la ragione,
chi perchè stanco di giocare, bere il vino, sputtanarsi ed è una morte un po' peggiore

3.11.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΕΚΤΟΡ ΙΝΣΟΥΑ




ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο HÉCTOR INSÚA: CARNAVAL

2.11.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΤΖΟΡΤΖΙΟ ΓΚΑΜΠΕΡ





ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο GIORGIO GABER

COM’È BELLA LA CITTÀ

Vieni vieni in città che stai a fare in campagna
se tu vuoi farti una vita devi venire in città.

Com'è bella la città com'è grande la città
com'è viva la città com'è allegra la città.

Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora con tanta gente che produce.
Con le reclames sempre più grandi coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti e tante macchine sempre di più.

Com'è bella la città com'è grande la città
com'è viva la città com'è allegra la città.

Vieni vieni in città che stai a fare in campagna
se tu vuoi farti una vita devi venire in città.

Com'è bella la città com'è grande la città
com'è viva la città com'è allegra la città.

Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora con tanta gente che produce.
Con le reclames sempre più grandi coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti e tante macchine sempre di più.

Com'è bella la città com'è grande la città
Com’è viva la città com’è.

Vieni vieni in città che stai a fare in campagna
se tu vuoi farti una vita devi venire in città.

Com'è bella la città com'è grande la città
com'è viva la città com'è allegra la città.

Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora con tanta gente che produce.
Con le reclames sempre più grandi coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti e tante macchine sempre di più.

Com'è bella la città com'è grande la città
com'è viva la città com'è allegra la città.

Com'è bella la città com'è grande la città
com'è viva la città com'è allegra la città.

Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora con tanta gente che produce.
Con le reclames sempre più grandi coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti e tante macchine sempre di più
sempre di più sempre di più sempre di più.

31.10.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑ Η ΕΛΕΝΑ ΚΑΛΙΒΑ





ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Η ELENA CALIVÀ: U CARRITTERI

30.10.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ ΤΟ ΝΤΟΥΟ ΝΤΙ ΠΙΑΝΤΕΝΑ




ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ ΤΟ DUO DI PIADENA: L’UVA FOGARINA

29.10.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΤΟΝΥ ΝΤΙ ΜΑΡΤΙ




ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο TONY DI MARTI: L’UCCELLINO DELLA COMARE

28.10.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΜΑΝΟΛΟ ΕΣΚΟΜΠΑΡ




ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο MANOLO ESCOBAR


EL POROMPOMPERO


El trigo entre todas las flores
ha elegido a la amapola,
y yo elijo a mi Dolores,
Dolores, Lolita, Lola.

Y yo, y yo elijo a mi Dolores
que es la, que es la flor más perfumada,
Doló, Dolores, Lolita, Lola.

Porompom pón, poropo, porompom pero, peró,
poropo, porom pompero, peró,
poropo, porompom pon.

A los chicos de mi cara
les voy a poner un candao
por no ver las cosas raras
de este niñato chalao, por no,
por no ver las cosas raras de esé,
de ese niñato chalao que te,
que te apunta y no dispara.


El cateto de tu hermano
que no me venga con leyes,
es payo y yo soy gitano
que llevo sangre de reyes, que es pa,
que es payo y yo soy gitano, que lle,
que llevo sangre de reyes en la,
en la palma de la mano.

Verde era la hoja,
verde era la parra,
debajo del puente,
retumba,retumba, retumba...
 

27.10.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΧΟΡΧΕ ΔΟΥΡΑΝ




ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο JORGE DURÁN 


SANGRE MALEVA

La Boca, Avellaneda, Barracas, Puente Alsina,
el bajo de Belgrano y en el mismo arrabal
fue siempre respetado el zurdo Cruz Medina,
por ser un buen amigo, muy noble y servicial.
Fue hombre entre los hombres, fue taita entre matones,
pasó su vida breve allá en el arrabal
donde se oyó de noche la ronda de botones
y en un café del barrio solloza un bandoneón.

Era un malevo sin trampas, sin padrinos ni agachada;
nada de compadrada, pero de temple y acción
Caseros lo vio jugarse sin achicar la parada,
y en el hampa está sentada su fama de gran varón.

Pero una noche de esas allá en Avellaneda,
guapiándole a la yuta por dentro el arrabal
sonaron cuatro tiros y sobre la vereda
caía Cruz Medina blandiendo su puñal.

Pronto saltó la bronca, cayó la policía,
y en un charco de sangre al malevo encontró,
herido mortalmente, rebelde en su agonía,
pero con voz de macho de esta manera habló:
«No me pregunten agentes, quien fue el hombre que me ha herido,
será tiempo perdido, porque no soy delator.»

Déjenme, no más, que muera, y de esto nadie se asombre,
que el hombre para ser hombre, no debe ser batidor.

14.10.13

ΣΕΞΥ ΤΑΝΓΚΟ!




ΧΟΡΕΥΟΥΝ Ο MAURO CAIAZZA ΚΑΙ Η DANIELA KIZYMA: SEXY TANGO

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΦΡΑΝΤΣΕΣΚΟ ΓΚΟΥΤΣΙΝΙ





ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο FRANCESCO GUCCINI 


BOLOGNA

Bologna è una vecchia signora
con i fianchi un po' molli
col seno sul piano padano
ed il culo sui colli.
Bologna arrogante e papale
Bologna la rossa e fetale
Bologna la grassa e l'umana
già un poco Romagna
e in odor di Toscana.

Bologna per me provinciale Parigi minore
mercati all'aperto, bistrots
della "rive gauche" l'odore
con Sartre che pontificava
Baudelaire fra assenzio cantava
ed io modenese volgare
a sudarmi un amore 
fosse pure ancillare.

Però che bohème confortevole
giocata fra casa e osterie
quando a ogni bicchiere rimbalzano le filosofie.
Oh, come eravamo poetici
ma senza pudore o paura
e i vecchi "imberiaghi" sembravano la letteratura.
Oh quanto eravam tutti artistici
ma senza pudore o vergogna
cullati fra i portici cosce di mamma Bologna.

Bologna è una donna emiliana
di zigomo forte
Bologna capace d'amore
capace di morte
che sa quel che conta e che vale
che sa dov'è il sugo del sale
che calcola il giusto la vita
che sa stare in piedi
per quanto colpita.

Bologna è una ricca signora
che fu contadina
benessere, ville, gioielli
e salami in vetrina
che sa che l'odor di miseria
da mandare giù è cosa seria
e vuole sentirsi sicura
con quello che ha addosso
perché sa la paura.

Lo sprechi il tuo odor di benessere
però con lo strano binomio
dei morti per sogni davanti al tuo Santo Petronio
e i tuoi bolognesi, se esistono
ci sono od ormai si son persi?
confusi e legati a migliaia di mondi diversi
quante parole ti cantano
cullando i cliché della gente
cantando canzoni che è come cantare di niente.

Bologna è una strana signora
volgare e matrona
Bologna bambina per bene
Bologna busona
Bologna ombelico di tutto
mi spingi a un singhiozzo e ad un rutto
rimorso per quel che m'hai dato che è quasi ricordo
e in odor di passato.

6.10.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑ Η ΕΛΕΟΝΩΡΑ ΜΠΟΡΝΤΟΝΑΡΟ




ΤΡΑΓΟΥΔΑ Η ELEONORA BORDONARO: CUNTADINU SUTTA LU ZAPPUNI

26.9.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΡΟΒΕΡΤΟ ΓΟΓΕΝΕΤΣΕ




ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ROBERTO GOYENECHE: TRASNOCHE DE ILUSIÓN

22.9.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΖΟΥΑΝ ΜΑΝΟΥΕΛ ΣΕΡΡΑΤ




ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο JOAN MANUEL SERRAT: BALADA DE OTOÑO

ΤΡΑΓΟΥΔΑ Η ΜΑΡΙΑ ΔΟΛΟΡΕΣ ΠΡΑΔΕΡΑ




ΤΡΑΓΟΥΔΑ Η MARÍA DOLORES PRADERA


QUE NADIE SEPA MI SUFRIR

No te asombres si te digo lo que fuiste
una ingrata con mi pobre corazón,
porque el fuego de tus lindos ojos negros
alumbraron el camino de otro amor.

Y pensar que te adoraba tiernamente
que a tu lado como nunca me sentí
y por esas cosas raras de la vida
sin el beso de tu boca yo me vi

Amor de mis amores
reina mía ¿qué me hiciste?
que no puedo conformarme
sin poderte contemplar.
Ya que pagaste mal
a mi cariño tan sincero
lo que conseguirás
que no te nombre nunca más.

Amor de mis amores
si dejaste de quererme
no hay cuidado, que la gente
de esto no se enterará.
¿Qué gano con decir
que una mujer cambió mi suerte?
Se burlarán de mi
que nadie sepa mi sufrir.

20.9.13

ΠΑΙΖΕΙ Ο ΛΕΟΠΟΛΔΟ ΦΕΔΕΡΙΚΟ ΚΑΙ Η ΟΡΧΗΣΤΡΑ ΤΟΥ




Ανάρτησή μου στο γιουτιούμπ

LEOPOLDO FEDERICO Y SU ORQUESTA: SUEÑO DE TANGO


Μουσική: Nicolás Ledesma.

17.9.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΛΟΥΤΣΙΑΝΟ ΤΑΓΙΟΛΙ




Ανάρτησή μου στο γιουτιούμπ

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο LUCIANO TAJOLI: MADONNA DEGLI ANGELI

14.9.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΡΟΒΕΡΤΟ ΜΑΪΔΑ




ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ROBERTO MAIDA: TANGÓN

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΡΟΒΕΡΤΟ ΜΑΪΔΑ 
MAIDA (ROBERTO), ΤΑΝΓΚΟ, ΙΣΠΑΝΙΚΟ ΤΡΑΓΟΥΔΙ,

11.9.13

ΤΟ ΚΑΛΕΙ Η ΜΑΥΡΗ ΕΠΕΤΕΙΟΣ




ΤΡΑΓΟΥΔΟΥΝ ΟΙ INTI ILLIMANI


CANCIÓN DEL PODER POPULAR

Si nuestra tierra nos pide
tenemos que ser nosotros
los que levantemos Chile,
así es que a poner el hombro.

Vamos a llevar las riendas
de todos nuestros asuntos
y que de una vez entiendan
hombre y mujer todos juntos.

Porque esta vez no se trata
de cambiar un presidente,
será el pueblo quien construya
un Chile bien diferente.

Todos vénganse a juntar,
tenemos la puerta abierta,
y la Unidad Popular
es para todo el que quiera.

Echaremos fuera al yanqui
y su lenguaje siniestro.
Con la Unidad Popular
ahora somos gobierno.

La patria se verá grande
con su tierra liberada,
por que tenemos la llave
ahora la cosa marcha.

Ya nadie puede quitarnos
el derecho de ser libres
y como seres humanos
podremos vivir en Chile.

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΧΟΡΧΕ ΦΑΛΚΟΝ




Ανάρτησή μου στο γιουτιούμπ

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο JORGE FALCÓN



NINGUNA

Esta puerta se abrió para tu paso.
Este piano tembló con tu canción.
Esta mesa, este espejo y estos cuadros
guardan ecos del eco de tu voz.
Es tan triste vivir entre recuerdos...
Cansa tanto escuchar ese rumor
de la lluvia sutil que llora el tiempo
sobre aquello que quiso el corazón.

No habrá ninguna igual, no habrá ninguna,
ninguna con tu piel ni con tu voz.
Tu piel, magnolia que mojó la luna.
Tu voz, murmullo que entibió el amor.
No habrá ninguna igual, todas murieron
en el momento que dijiste adiós.

Cuando quiero alejarme del pasado,
es inútil... me dice el corazón.
Ese piano, esa mesa y esos cuadros
guardan ecos del eco de tu voz.
En un álbum azul están los versos
que tu ausencia cubrió de soledad.
Es la triste ceniza del recuerdo
nada más que ceniza, nada más...



Στίχοι: Homero Manzi.
Μουσική: Raúl Fernández Siro.
Τάνγκο του 1942.

10.9.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑ Η ΕΛΕΟΝΩΡΑ ΜΠΟΡΝΤΟΝΑΡΟ




ΤΡΑΓΟΥΔΑ Η ELEONORA BORDONARO: NIURA, MI DICISTI

7.9.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑ Η ΡΟΖΑ ΜΠΑΛΙΣΤΡΕΡΙ




Ανάρτησή μου στο γιουτιούμπ

ΤΡΑΓΟΥΔΑ Η ROSA BALISTRERI: DDU PALUMMI

ΤΡΑΓΟΥΔΑ Η ΕΛΕΟΝΩΡΑ ΜΠΟΡΝΤΟΝΑΡΟ




ΤΡΑΓΟΥΔΑ Η ELEONORA BORDONARO: FIMMENE FIMMENE

5.9.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑ Η ΤΙΤΑ ΜΕΡΕΓΙΟ




ΤΡΑΓΟΥΔΑ Η TITA MERELLO: CADENA DE AMOR

1.9.13

ΠΑΙΖΟΥΝ ΟΙ ΙΝΤΙ ΙΛΛΙΜΑΝΙ



ΠΑΙΖΟΥΝ ΟΙ INTI-ILLIMANI: ALTURAS