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10.2.14

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΤΖΟΡΤΖΙΟ ΓΚΑΜΠΕΡ




ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο GIORGIO GABER


BARBERA E CHAMPAGNE

Triste col suo bicchiere di barbera
senza l'amore a un tavolo di un bar,
il suo vicino è in abito da sera
triste col suo bicchiere di champagne.
Son passate già quasi tre ore
venga ! Che uniamo i tavoli signor,
voglio cantare e dimenticare
coi nostri vini il nostro triste amor.
Barbera e champagne, stasera beviam
per colpa del mio amor, pa ra pa pa
per colpa del tuo amor, pa ra pa pa.
Ai nostri dolor insieme brindiam
col tuo bicchiere di barbera
col mio bicchiere di champagne.

Com'eran tristi e soli quella sera
senza la donna a un tavolo di un bar,
Longo, Fanfani, Moro, e giù barbera,
Gianni Rivera, Mao, e giù champagne.
Guardi stia attento, lei mi sta offendendo !
Huela come ti scaldi, ma va là,
vieni balliamo insieme questo tango
balliamo insieme per dimenticar.
Barbera e champagne, stasera beviam
per colpa del mio amor, pa ra pa pa
per colpa del tuo amor, pa ra pa pa.
Ai nostri dolor insieme brindiam
col tuo bicchiere di barbera
col mio bicchiere di champagne.

Colpa di quel barista che è un cretino
ci hanno cacciato fuori anche dal bar,
guarda non lo sapevo è già mattino,
si è fatto tardi ormai bisogna andar.
Giusto però vorrei vederla ancora
io sono direttore all'Onestà,
molto piacere, vede, io per ora
sono disoccupato, ma chissà.
Barbera e champagne, stasera beviam
per colpa del mio amor, pa ra pa pa
per colpa del tuo amor, pa ra pa pa.
Ai nostri dolor insieme brindiam
col tuo bicchiere di barbera
col mio bicchiere di champagne.

2.12.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΤΖΟΡΤΖΙΟ ΓΚΑΜΠΕΡ




ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο GIORGIO GABER


FAR FINTA DI ESSERE SANI

Vivere, non riesco a vivere
ma la mente mi autorizza a credere
che una storia mia, positiva o no
è qualcosa che sta dentro la realtà.

Nel dubbio mi compro una moto
telaio e manubrio cromato
con tanti pistoni, bottoni e accessori più strani
far finta di essere sani.

Far finta di essere insieme a una donna normale
che riesce anche ad esser fedele
comprando sottane, collane, creme per mani
far finta di essere sani.
Far finta di essere...

Liberi, sentirsi liberi
forse per un attimo è possibile
ma che senso ha se è cosciente in me
la misura della mia inutilità.

Per ora rimando il suicidio
e faccio un gruppo di studio
le masse, la lotta di classe, i testi gramsciani
far finta di essere sani.

Far finta di essere un uomo con tanta energia
che va a realizzarsi in India o in Turchia
il suo salvataggio è un viaggio in luoghi lontani
far finta di essere sani.
Far finta di essere...

Vanno, tutte le coppie vanno
vanno la mano nella mano
vanno, anche le cose vanno
vanno, migliorano piano piano
le fabbriche, gli ospedali
le autostrade, gli asili comunali
e vedo bambini cantare
in fila li portano al mare
non sanno se ridere o piangere
batton le mani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.

2.11.13

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΤΖΟΡΤΖΙΟ ΓΚΑΜΠΕΡ





ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο GIORGIO GABER

COM’È BELLA LA CITTÀ

Vieni vieni in città che stai a fare in campagna
se tu vuoi farti una vita devi venire in città.

Com'è bella la città com'è grande la città
com'è viva la città com'è allegra la città.

Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora con tanta gente che produce.
Con le reclames sempre più grandi coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti e tante macchine sempre di più.

Com'è bella la città com'è grande la città
com'è viva la città com'è allegra la città.

Vieni vieni in città che stai a fare in campagna
se tu vuoi farti una vita devi venire in città.

Com'è bella la città com'è grande la città
com'è viva la città com'è allegra la città.

Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora con tanta gente che produce.
Con le reclames sempre più grandi coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti e tante macchine sempre di più.

Com'è bella la città com'è grande la città
Com’è viva la città com’è.

Vieni vieni in città che stai a fare in campagna
se tu vuoi farti una vita devi venire in città.

Com'è bella la città com'è grande la città
com'è viva la città com'è allegra la città.

Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora con tanta gente che produce.
Con le reclames sempre più grandi coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti e tante macchine sempre di più.

Com'è bella la città com'è grande la città
com'è viva la città com'è allegra la città.

Com'è bella la città com'è grande la città
com'è viva la città com'è allegra la città.

Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora con tanta gente che produce.
Con le reclames sempre più grandi coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti e tante macchine sempre di più
sempre di più sempre di più sempre di più.

4.1.11

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΤΖΟΡΤΖΙΟ ΓΚΑΜΠΕΡ





ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο GIORGIO GABER


LO SHAMPOO


Una brutta giornata
chiuso in casa a pensare
una vita sprecata
non c'? niente da fare
non c'? via di scampo
mah, quasi quasi mi faccio uno shampoo.

Uno shampoo?

Una strana giornata
non si muove una foglia
ho la testa ovattata
non ho neanche una voglia
non c'? via di scampo
devo farmi per forza uno shampoo.

Uno shampoo?

Scende l'acqua, scroscia l'acqua
calda, fredda, calda...
Giusta!
Shampoo rosso e giallo, quale marca mi va meglio?
Questa!
Schiuma soffice, morbida, bianca, lieve lieve
sembra panna, sembra neve.

[parlato]: La schiuma ? una cosa buona, come la mamma, che ti accarezza la testa quando sei triste e stanco: una mamma enorme, una mamma in bianco.

Sciacquo, sciacquo, sciacquo.

Seconda passata.

Son convinto che sia meglio quello giallo senza canfora.
I migliori son pi? cari perch? sono antiforfora.
Schiuma soffice, morbida, bianca, lieve lieve
sembra panna, sembra neve.

[parlato]: La schiuma ? una cosa pura, come il latte: purifica di dentro. La schiuma ? una cosa sacra che pulisce la persona meschina, abbattuta, oppressa. ? una cosa sacra. Come la Santa Messa.

Sciacquo, sciacquo, sciacquo.
Fffffff... Fon.

1.1.11

ΜΕΓΑΛΟ ΤΡΑΓΟΥΔΙ, ΜΕΓΑΛΟΙ ΕΡΜΗΝΕΥΤΕΣ


ΤΡΑΓΟΥΔΟΥΝ ΟΙ GIORGIO GABER, ENZO JANNACCI, LINO TOFFOLO, OTELLO PROFAZIO & SILVERIO PISU


ADDIO, LUGANO BELLA


Addio, Lugano bella,
o dolce terra pia,
scacciati senza colpa
gli anarchici van via
e partono cantando/ colla speranza in cor.

Ed è per voi sfruttati,
per voi lavoratori,
che siamo ammanettati
al par dei malfattori;
eppur la nostra idea
non è che idea d'amor.

Anonimi compagni,
amici che restate,
le verità sociali da forti propagate:
è questa la vendetta
che noi vi domandiam.

Ma tu che ci discacci
con una vil menzogna,
repubblica borghese,
un dì ne avrai vergogna
ed oggi t'accusiamo
di fronte all'avvenir.

Banditi senza tregua,
andrem di terra in terra
a predicar la pace
ed a bandir la guerra:
la pace tra gli oppressi,
la guerra agli oppressor.

Elvezia, il tuo governo
schiavo d'altrui si rende,
di un popolo gagliardo
le tradizioni offende
e insulta la leggenda
del tuo Guglielmo Tell.

Addio, cari compagni,
amici luganesi,
addio, bianche di neve
montagne ticinesi,
i cavalieri errant
son trascinati al nord.

1.10.08

Ο ΜΑΣΣΙΜΟ ΠΙΡΑΣ ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ ΤΖΟΡΤΖΙΟ ΓΚΑΜΠΕΡ




Ο MASSIMO PIRAS ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ GIORGIO GABER


LA NAVE


La nave è come una nave
ed essendo una nave è abbastanza normale che vada in mare.
Il mare, com'è naturale,
è quasi perfetto, immobile e piatto sta lì sempre uguale.
La nave ha anche un motore
ed avendo un motore non sa dove va ma continua ad andare.
Avanti, avanti, avanti, si può spingere di più
insieme nella vita a testa in su.

La nave e sopra la nave
a parte le masse, son tutti presenti gli amici e i parenti.

[parlato]: Manca solo il nonno, povero nonno.

Per tutti c'è un buon trattamento
ognuno ha il suo posto nel proprio recinto
mi sembra anche giusto.

[parlato]: Prima classe, seconda classe, terza classe e poi le donne, i negri, gli ebrei... no, gli ebrei no.

La nave è una nave di classe,
il legno del ponte è dipinto di bianco è molto elegante.

[parlato]: Non ho mai visto una nave rossa, un po' volgare...

Avanti, avanti, avanti, si può spingere di più
insieme nella vita a testa in su.

Sul mare la nave biancheggia
così suggestiva, ha un fascino strano anche quando beccheggia.

[parlato]: È un fascino che di dentro... mi sento poco bene.

Ma basta distrarsi la mente
usare il cervello, pensare un istante a qualcosa di bello.

[parlato]: La mia ragazza, sì, la mia ragazza. Ecco sì, la mia mano scivola sulle spalle sui seni, va giù, giù, giù... Mi sento veramente poco bene.

Il mare, com'è strano il mare,
non è che non senta la sua poesia ma mi fa vomitare.

[parlato]: Proviamo a pensare a qualcosa di triste, di tristissimo. Il nonno. Sì, il nonno ha sempre funzionato, ecco, mi concentro. Mio nonno morì tragicamente nel Trentasei, come Gozzano. Gli ero così affezionato, era massone, alto, bel portamento, coi baffi, col fiocco. Aveva sposato la zia di una biscugina, l'Elvira. Che vita povero nonno. Ogni tanto spariva. Bevitore eh, gran bevitore... Il fegato, a un certo punto il fegato... a pezzi, spappolato... sto male, nonno, che fai? Mi torna il vomito, devo resistere, non posso essere il primo, devo resistere!

Avanti, avanti, avanti, si può spingere di più
insieme nella vita a testa in su.

Il mare è un po' troppo vitale
la gente si sbianca ma fa resistenza non vuole star male.

[parlato]: Pensate al nonno! Al nonno!

Il ponte è fatto a tre piani
in terza e in seconda e anche in prima si sentono rantoli strani

[parlato]: No, da quelli di prima non me l'aspettavo però.

Il mare diventa più grosso
dai piani di sopra su quelli di sotto si vomita addosso.

[parlato]: Sì,una battaglia, una battaglia che cresce: quelli di prima vomitano su quelli di seconda, quelli di seconda su quelli di terza. Lo scontro è sfrenato, violento, la gente rimanda, reagisce, boccheggia, un prete esorta a volersi bene. Un carabiniere mi tiene, allora io mi puntello, cerco di vomitare verso l'alto ma non ci arrivo. Quelli di sopra hanno la meglio, si sporgono in avanti per vomitare sugli altri, una vera cascata, una violenza, un rovescio di filamenti, uno scroscio di conati,la nave è tutta piena, tutta piena di vomito... tutto un vomito, un vomito...

Avanti, avanti, avanti, si può spingere di più
insieme nella vita a testa in su
[parlato]: dài, forza!
insieme nella vita a testa in su
[parlato]: tutti insieme!
insieme nella vita a testa in su
[parlato]: dài!
insieme nella vita a testa in su
[parlato]: dài, forza, dài avanti...!


La nave è come una nave
ed essendo una nave è abbastanza normale che vada in mare.
Il mare, com'è naturale,
è quasi perfetto, immobile e piatto sta lì sempre uguale.
La nave ha anche un motore
ed avendo un motore non sa dove va ma continua ad andare.
Avanti, avanti, avanti, si può spingere di più
insieme nella vita a testa in su.

La nave e sopra la nave
a parte le masse, son tutti presenti gli amici e i parenti.

[parlato]: Manca solo il nonno, povero nonno.

Per tutti c'è un buon trattamento
ognuno ha il suo posto nel proprio recinto
mi sembra anche giusto.

[parlato]: Prima classe, seconda classe, terza classe e poi le donne, i negri, gli ebrei... no, gli ebrei no.

La nave è una nave di classe,
il legno del ponte è dipinto di bianco è molto elegante.

[parlato]: Non ho mai visto una nave rossa, un po' volgare...

Avanti, avanti, avanti, si può spingere di più
insieme nella vita a testa in su.

Sul mare la nave biancheggia
così suggestiva, ha un fascino strano anche quando beccheggia.

[parlato]: È un fascino che di dentro... mi sento poco bene.

Ma basta distrarsi la mente
usare il cervello, pensare un istante a qualcosa di bello.

[parlato]: La mia ragazza, sì, la mia ragazza. Ecco sì, la mia mano scivola sulle spalle sui seni, va giù, giù, giù... Mi sento veramente poco bene.

Il mare, com'è strano il mare,
non è che non senta la sua poesia ma mi fa vomitare.

[parlato]: Proviamo a pensare a qualcosa di triste, di tristissimo. Il nonno. Sì, il nonno ha sempre funzionato, ecco, mi concentro. Mio nonno morì tragicamente nel Trentasei, come Gozzano. Gli ero così affezionato, era massone, alto, bel portamento, coi baffi, col fiocco. Aveva sposato la zia di una biscugina, l'Elvira. Che vita povero nonno. Ogni tanto spariva. Bevitore eh, gran bevitore... Il fegato, a un certo punto il fegato... a pezzi, spappolato... sto male, nonno, che fai? Mi torna il vomito, devo resistere, non posso essere il primo, devo resistere!

Avanti, avanti, avanti, si può spingere di più
insieme nella vita a testa in su.

Il mare è un po' troppo vitale
la gente si sbianca ma fa resistenza non vuole star male.

[parlato]: Pensate al nonno! Al nonno!

Il ponte è fatto a tre piani
in terza e in seconda e anche in prima si sentono rantoli strani

[parlato]: No, da quelli di prima non me l'aspettavo però.

Il mare diventa più grosso
dai piani di sopra su quelli di sotto si vomita addosso.

[parlato]: Sì,una battaglia, una battaglia che cresce: quelli di prima vomitano su quelli di seconda, quelli di seconda su quelli di terza. Lo scontro è sfrenato, violento, la gente rimanda, reagisce, boccheggia, un prete esorta a volersi bene. Un carabiniere mi tiene, allora io mi puntello, cerco di vomitare verso l'alto ma non ci arrivo. Quelli di sopra hanno la meglio, si sporgono in avanti per vomitare sugli altri, una vera cascata, una violenza, un rovescio di filamenti, uno scroscio di conati,la nave è tutta piena, tutta piena di vomito... tutto un vomito, un vomito...

Avanti, avanti, avanti, si può spingere di più
insieme nella vita a testa in su
[parlato]: dài, forza!
insieme nella vita a testa in su
[parlato]: tutti insieme!
insieme nella vita a testa in su
[parlato]: dài!
insieme nella vita a testa in su
[parlato]: dài, forza, dài avanti...!

12.5.08

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΤΖΟΡΤΖΙΟ ΓΚΑΜΠΕΡ


ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο GIORGIO GABER


LA RISPOSTA AL RAGAZZO DELLA VIA GLUCK


Questa è la storia di un ragazzo che abitava in una strada di
periferia e, in fondo in fondo un po' assomiglia al ragazzo di
via Gluck, anche se i suoi problemi sono un po' diversi
Era un ragazzo un po' come tanti che lavorava, tirava avanti
ed aspettava senza pretese il suo stipendio a fine mese
la madre a carico, in due locali, mobili usati, presi a cambiali
in un palazzo un po' malandato servizi di corte, fitto bloccato
Ma quella casa ma quella casa ora non c'è più
Ma quella casa ma quella casa l'han buttata giù
Morta la madre, rimasto solo, pensa alle nozze e alla morosa
che già prepara il velo da sposa ed il corredo per la sua casa
per quella casa, fitto bloccato, tre lire al mese, spese comprese
lui la guardava tutto contento ed aspirava l'odor di cemento
Ma quella casa…
Già tutto è pronto, le pubblicazioni il rito in chiesa e i testimoni
quand'ecco arriva un tipo astratto con barba e baffi e avviso
di sfratto
e quel palazzo un po' malandato va demolito per farci un prato
il nostro amico la casa perde per una legge del piano verde
Ma quella casa…
Persa la casa, fitto bloccato, la sua morosa l'ha abbandonato
l'amore è bello ma non è tutto e per sposarsi occorre un letto
Ora quel prato è frequentato da qualche cane e qualche coppietta
e lui ripensa con grande rimpianto a quella casa che amava tanto
Ma quella casa…
E' ora di finirla di buttar giù le case per fare i prati. Cosa ci
interessano a noi i prati? Guarda quello lì: doveva sposarsi, gli
han buttato giù la casa e non puo' più sposarsi. Roba da matti
Io non capisco perchè non buttano giù i palazzoni del centro: quelli
sì che disturbano, mica le case di periferia! Mah, i soliti
problemi… qui non si capisce mai niente