2.3.11

ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο ΙΒΑΝ ΝΤΕΛΛΑ ΜΕΑ


ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ Ο IVAN DELLA MEA


BALLATA PER CIRIACO SALDUTTO


Lui ha quindici anni, cognome Saldutto,
alunno alle medie, scuola Pacinotti,
venuto di Puglia, "terrone" immigrato:
Torino lo boccia e lui s'è impiccato

Per fare chiarezza diciamo: è un delitto,
è un altro delitto della repressione,
che usa la legge, il fucile e la scuola
per farci più servi del nostro padrone

Si sa che il padrone le sue maestranze
le vuole istruite e ben educate;
con la sua cultura, la sua disciplina
lui plasma i servi di ogni officina

La tua cultura e del tuo paese,
sia chiaro, "terrone", va buttata via;
la scuola ti dà un'altra cultura,
quella dei padroni e della borghesia

E tu puoi scordare l'azzurro del cielo
di Puglia e il dialetto della tua terra:
tuo cielo è la FIAT, tua terra è Torino,
la scuola, Saldutto, è il campo di guerra.

Ma non c'è battaglia, non c'è condizioni,
"terrone", ti adegui oppure accadrà
che la repressione di tutti i padroni
con l'arma del voto ti escluderà

Così a quindici anni ti han tolto anche il cielo
e in cambio ti han dato un vuoto di niente,
e l'ultimo gioco che ti hanno lasciato
è un pezzo di corda e ti sei impiccato.

Per fare chiarezza diciamo: è un delitto,
un altro delitto della repressione,
che usa la legge, il fucile, la scuola
per farci più servi del nostro padrone.

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