7.2.08

Ο ΑΚΙΛΕ ΤΟΛΙΑΝΙ ΤΡΑΓΟΥΔΑΕΙ ΤΗ "ΔΕΣΠΟΙΝΙΔΟΥΛΑ"


ACHILLE TOGLIANI


SIGNORINELLA


Signorinella pallida,
dolce dirimpettaia del quinto piano,
non v'è una notte ch'io non sogni Napoli,
e son vent'anni che ne sto' lontano!

Al mio paese nevica,
e il campanile della chiesa è bianco,
tutta la legna è diventata cenere,
io ho sempre freddo e sono triste e stanco!

Lenta e lontana,
mentre ti penso suona la campana
della piccola chiesa del Gesù
e nevica, vedessi come nevica ...
ma tu, dove sei tu?

Bei tempi di baldoria,
dolce felicità fatta di niente:
Brindisi coi bicchieri colmi d'acqua
al nostro amore povero e innocente.

Negli occhi tuoi passavano
una speranza, un sogno, una carezza ...
avevi un nome che non si dimentica,
un nome lungo e breve: giovinezza!

Amore mio!
Non ti ricordi che, nel dirmi addio,
mi tettesti all'occhiello una pansè
e mi dicesti, con la voce tremula:
"Non ti scordar di me!"

E gli anni e i giorni passano,
uguali e grigi, con monotonia,
le nostre foglie più non rinverdiscono,
signorinella, che malinconia!

Tu innamorata e pallida
più non ricami innanzi al tuo telaio,
io qui son diventato il buon don Cesare,
porto il mantello a ruota e fo' il notaio.

Il mio piccino,
sfogliando un vecchio libro di latino,
ha trovato, indovina, una pansè ...
perchè negli occhi mi spuntò una lacrima?
Chissà, chissà perchè!

Lenta e lontana,
mentre ti penso, suona la campana
della piccola chiesa del Gesù ...
e nevica, vedessi come nevica ...
ma tu ... dove sei tu?

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